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giovedì 25 febbraio 2010

Grida

E si avvia il tramonto,
con le sue lingue di fuoco
ricordando agli spiriti
che anche la luce e i suoi mille colori
ha un inizio e una fine,
incontro alla gelida notte
fredda come la morte
buia come la pece.
Senza la luna a dar vita alle ombre
senza stelle alte nel cielo ad indicare il cammino.


Grida,
tirando fuori dal petto
tutta l'aria che brucia i polmoni.
Grida,
con tutta la disperazione
che la notte più nera
sa solo accentuare.
Un grido che non ha eco,
si perde nel silenzio profondo,
nella immensità del tempo passato e futuro
nell'atrocità del presente.


Grida,
l'anima violata, stuprata devastata,
rimane solo il ricordo
di quell'ultimo tramonto
senza più alba senza più vita.
Rimane solo il ricordo
di bimbo che crede agli eroi
di donna e il suo principe azzurro,
grida, e ad ascoltare la voce
rimane solo la notte con gli orchi e le streghe.

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