Mamma ha il cancro ma fa la
marmellata
Non è facile
parlare di una malattia importante come il cancro, né tanto meno
viverla.
Silvana Feola è
riuscita in entrambe le cose, senza autocommiserazione, senza
banalità , affrontando questo suo mostro malefico schiaffeggiandolo
e sbeffeggiandolo, sempre però tenendolo a debita distanza – visto
mai …. –
Nel suo libro dove
racconta la malattia che ha colpito la mamma, ma anche come dice lei
ha coinvolto in modo profondo tutta la famiglia mettendola di fronte
ad un bivio dove non tutti riescono ad uscire indenni, Silvana è
riuscita, a mio parere, a dare un messaggio forte, non indifferente a
quanti ogni giorno sono costretti a combattere, messi alle strette da
una cose che non hanno cercato né voluto, né tanto meno si
sarebbero mai aspettati.
Non sto certo a
raccontarvi tutto il romanzo, non è compito mio, voglio solamente
cercare di trasmettere quello che Silvana ha, nel suo piccolo, voluto
comunicare.
C'è tanta ironia
nel racconto delle giornate che si svolgono dopo che alla mamma è
stato diagnosticato un carcinoma al seno.
Un ironia che
secondo me è il filo che ha tenuto in piedi tutta questa storia,
raccontata e vissuta,
un piccolo esempio
ve lo faccio – chi avrebbe mai pensato a far diventare i farmaci
chemioterapici due pistoleri che entrano nel corpo del malato e
sparano azero su tutto quello che vedono malvagio,
Chi mai avrebbe
descritto il cancro come un mostro malefico dai mille tentacoli e
frecce pronte ad essere scoccate una volta rimosso chirurgicamente.
Silvana ha
un'immaginazione che non è da pochi, e grazie a questo suo modo di
porsi di fronte ad una tragedia cosi grande ha lanciato lei delle
armi per combattere e difendersi dal male.
Questo è quello
che l'autrice vuole trasmettere, che non bisogna piangersi addosso e
lasciarsi andare alla disperazione, ma che malgrado il tumore si può,
si deve vivere, fino all'ultimo. Fino all'ultima chance si deve
combattere, perché non è detto che il tumore vinca e che
inesorabilmente porti verso il non ritorno. Certo non tutte le storie
hanno un lieto fine, ma l'anima può aiutare il corpo a vincere e
ritrovare la serenità di vivere pienamente.
Giovanni Gentile.
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