Spasmi
al cuore ai confini del mondo
a
testa in giù appeso per i piedi tra le nuvole e l’inferno,
oltre
il muro del suono scappo da me, precipito
e
al mio essere risponde come un tuono la mia anima
Cavalco
un fiume di lacrime imbizzarrito
tanto
è forte la corrente
che
mi trascina a fondo
perdo
l’orientamento
Sbattuto
sulle rocce
il
sangue delle mie membra lacerate
colora
di porpora l’acqua
e
i polmoni collassano cercando un filo di vita.
Ma
non chiudo gli occhi, non ho paura,
la
via di fuga è a portata di mano
e
il mio piede trova un appiglio
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