Cammino
incontro all'alba che non vedrò mai,
schiaffeggiato
da questo vento di tramontana,
non
ha pietà delle mie ossa,
gela
nei polmoni un respiro affannato di pianto.
Rincorro
il sole che fugge via
come
a volersi nascondere ai miei occhi,
troppo
il male che hanno visto
nei
mille secoli che le mie spalle portano in peso
Le
mani scarnificate dal troppo scavar fosse
dove
non c’è che fetore e anime in pena
e
le catene del peccato trascinano in fondo a un giudizio senza scampo,
una
sentenza di morte.
Perché
non va oltre il mio sognare
quando
cieco annaspo cercando l’uscita… da questo terribile incubo
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