Abbracciati al sole

Torneremo ad ondeggiare nella marea

col vento che strapazza i flutti

e gli scogli non riusciranno ad interrompere il nostro pulsare

potente, maestoso, irripetibile.

29 Aprile 1965

Grida lo stracciarolo dal suo sgangherato carretto

i tuoi occhi azzurri accendono lo stupore,

gioca bambino nei cortili della vita

ginocchia sbucciate e moccio dal naso.

Il tuo riflesso

C'è un vuoto che riempie l'aria che calpesto,

ogni istante sbatte come una persiana al vento

nella desolazione di una casa abbandonata,

martella al petto e trapana il cervello.

Concorso Letterario Nazionale " MANI IN VOLO" - I Edizione 2014

Concorso Letterario Nazionale  " MANI IN VOLO" - I Edizione 2014

E’ indetto il Concorso Letterario Nazionale "MANI IN VOLO " - I Edizione 2014-

Finalità: Il ricavato andrà in beneficenza per il progetto "Imparare ad imparare", un programma di formazione per genitori di bambini con sindrome di Down finalizzato al sostegno e potenziamento cognitivo dei figli, della associazione A.GEN.DO Onlus, via Natale Del Grande, Vicenza. (www.agendoonlus.it)

La data di scadenza è fissata per il  15 Giugno 2014

REGOLAMENTO

Affogherai nella merda

Abbaia un cane appoggiato alla sua paura

Trema persino l'aria che respira,

cola un humus di indifferenza e disprezzo

Si addomestica un cuore

Piange l'anima del sognatore

costretto a camminare su cocci di vetro.

Non è una prova di forza sfidare i carboni ardenti

e il coraggio non si dimostra affrontando il cerchio di fuoco.

T'incontrerà il mio cuore

Nel lungo abbraccio una lacrima ha cucito l'anima divisa in due,

il bianco e il nero si sono mischiati in un colore rosso vivo

e dalle ceneri sono risorte le mani tese a chiedere ancora baci.

Incubo del giudizio

Cammino incontro all'alba che non vedrò mai,

schiaffeggiato da questo vento di tramontana,

non ha pietà delle mie ossa,  

gela nei polmoni un respiro affannato di pianto.

Grido all'anima inferma

La mia voce non buca le nuvole,

nemmeno se grido all'anima inferma

L'eco del cuore

L'eco del cuore riporta l’infinito

come un profumo ti rapisce

non riesci a distinguere da dove viene

né dove va

Dolore e ragione

Non mi faccio una ragione del dolore

non ne sono assuefatto,

gioco a nascondino cercando di non farmi trovare

ma negli angoli dove vado a rifugiarmi

spilli grossi come lance

bucano ogni centimetro di pelle.

La via di fuga

Spasmi al cuore ai confini del mondo

a testa in giù appeso per i piedi tra le nuvole e l’inferno,

oltre il muro del suono scappo da me, precipito

e al mio essere risponde come un tuono la mia anima

Cavalco un fiume di lacrime imbizzarrito

tanto è forte la corrente

che mi trascina a fondo

perdo l’orientamento

Sbattuto sulle rocce

il sangue delle mie membra lacerate

colora di porpora l’acqua

e i polmoni collassano cercando un filo di vita.

Ma non chiudo gli occhi, non ho paura,

la via di fuga è a portata di mano

e il mio piede trova un appiglio

Anima di cartone

Se potessi raccogliere il seme della solitudine

lo pianterei nelle orme che seguono orme

una dietro l’altra, senza sbavature né deviazioni

Non serve tirare il filo per allineare i solchi,

come la lama di un rasoio, dritta e affilata

è la strada percorsa contando i passi tra un marciapiede e l’altro

trascinando l’anima in una sporta della spesa.

Un castello di cartone è la mia reggia

incollato pezzo per pezzo di indifferenza e disprezzo

Dove sei adesso

Dove sei adesso mio respiro

quale nuvola ti ha accarezzato?

Dimmelo perché io possa prenderla al volo

e sentire il tuo profumo

Il sogno di una dea

Chissà quando ti addormenti

se oltre gli occhi chiusi

i colori si mescolano

e pennellate decise

creano un capolavoro

degno dei più grandi maestri

Solchi profondi del mio essere

Le lacrime non riescono a scendere

affogano il cuore

Muoio piano,

poco per volta

e la polvere delle mie ossa sparsa al vento

imbianca le foglie marce di un inverno senza suoni

Fiore reciso

Ho contato una ad una tutte le ossa

prima di uscire nel buio

e cucito gli occhi col filo di ferro

per non vedere le vene marcire dentro di me

Ti vestirò della mia pelle

Ti vestirò della mia pelle

avvolgendo il corpo come un bozzolo di seta

filerò con il fuso il tempo che ci ha incontrato

creando una lunga tela dove si intrecciano le ombre

Ballo sulle nuvole

Cammino sopra le nuvole

leggero come il vento

provando un passo di danza

Forse sono diverso

Mi sei passato accanto come un fantasma

ho sentito solamente un brivido trapassarmi la schiena

eppure tu eri la vicino a me

Affogherò nell'anima

Consumerò le mani

giocando col tuo corpo

facendolo danzare

tamburellando con dita vogliose i tuoi intimi sospiri

ogni tocco un sussulto tra inferno e paradiso

Il tramonto all’altezza del cuore

Vorrei amarti fermando il tramonto all'altezza del cuore

porto le dita alle labbra

e ti bacio fin dentro l'anima

aspiro fili di vento che parlano la tua voce

al far della sera cammino incontro ai tuoi occhi

Dipingi il destino

Dimmi di te,

quando nelle mani avrai stretto il destino

tracciato con solchi profondi

come in una antica pala ad olio.

Corro nella pioggia

Voglio correre sotto la pioggia

saltare tra le pozzanghere

schivando i rami sbattuti in faccia dal vento

gridare a squarciagola contro i miei fantasmi

e le ombre che allungano il passo avanti a me

Frantumerò il mio cuore

Frantumerò il mio cuore

facendone salsa per guarnire la tua anima,

la notte di luna mi trasformerà in marea

lambirò i tuoi piedi poggiati sulla spiaggia,

Naufrago

Forse
non sentirò più l'odore del mare
e i miei occhi si spegneranno al tramonto

perdendosi in una notte senza luna

lungo la scia della vela.