informazioni
Considerato il successo inaspettato dell'iniziativa, la redazione di Poesie in Versi ha deciso di prorogare la scadenza dal 30 novembre al 30 dicembre 2011.
Questo per dare a tutti gli Autori interessati la possibilità di inviare le proprie poesie in tutta tranquillità.
sabato 19 novembre 2011
mercoledì 5 ottobre 2011
Concorso Speciale Donna 2012
CONCORSO NAZIONALE DI POESIA, NARRATIVA, TEATRO - SPECIALE "DONNA 2012"
SPECIALE "DONNA 2012"
Concorso nazionale di poesia, narrativa, teatro, indetto dall’Associazione M.A.R.E.L. per mantenere vivo il ricordo di Mariella Di Maso; sponsorizzato da IPERCLUB-Vacanze.
Sezione A (Poesia): una o più poesie inedite, in lingua italiana (o in vernacolo, con relativa traduzione) non eccedente i 40 versi sul tema: “ Tutto ciò che la parola donna può evocare” (sentimento, impegno, silenzio, ironia, coraggio, conquiste ecc.) da trasmettere in formato Word 12, carattere arial, interlinea singola);
Sezione B (Narrativa): uno o più racconti inediti, ciascuno non superiore a 3 cartelle in cui sia protagonista la donna (da trasmettere in formato word, carattere arial,12, interlinea singola);
Sezione C (Teatro) Riservato agli alunni degli istituti superiori della città di Roma (la partecipazione, in tal caso, è gratuita).
domenica 25 settembre 2011
mercoledì 21 settembre 2011
Non voglio volare alto
Non voglio volare alto
non ho questa pretesa
non voglio volare.
Mi basta guardare negli occhi
e vedere la sincerità
mi accontento di annusare un fiore
e di ammirarne gli splendidi colori
Che c'è di più bello
di una passeggiata nei boschi
di sentire la sabbia del mare sotto i piedi nudi
è meravigliosa una carezza data con amore
acccende il cuore il sorriso di un bambino
Non voglio guardare dall'allto in basso
non ho questa aspirazione
Non pretendo di volare
ma non voglio nemmeno strisciare.
lunedì 15 agosto 2011
La crisi
La crisi è ormai mondiale
hanno scritto su'r giornale
er governo ce s'addanna
è finita 'a cuccagna
pe' 'sto popolo sovrano
che je tocca mette mano
nantra vorta ar portafojio
e sotto i piedi 'n po' d'orgojio
Cianno torto er primo maggio
co' la scusa de 'n miraggio
l'antre feste comandate
che se semo guadambiate
C'è da fà li sacrifici
e ciavremo benefici
ma me sa che prima o dopo
te ritrovi punto e accapo
e si solo te rigiri
paghi l'aria che respiri.
mercoledì 3 agosto 2011
Recensione di Cinzia Baldazzi sulla poesia " Mi manchi "
Mi Manchi di Giovanni Gentile
Recensione by Cinzia Baldazzi
“Mi manchi stasera/questa sera senza stelle/senza luna”. L’amore è lontano, Giovanni, eppure il dolore della mancanza si determina solo in virtù di assenze in un paesaggio, in un panorama altrettanto caro, con stelle remote e luna oscurata. “Il profumo dell’oleandro/ il rumore delle onde/…tutto infierisce/ e ferisce”: soffro mentre parlo e ascolto la tristezza in me e nel mondo circostante in una sorta di procedimento rovesciato. Non è osservando gli oggetti e le immagini vicine che scorgo e ricostruisco ricordi e rimpianti; piuttosto, è la storia naturale delle cose e la sua dinamica a travolgere, a infierire sui sentimenti (“come lama mi attraversa/porta via pezzi di carne/e di vita che corre via) in procinto di essere ogni volta inghiottiti in uno sconforto finale e totale, l’unico in grado di giustificarli.
Recensione by Cinzia Baldazzi
“Mi manchi stasera/questa sera senza stelle/senza luna”. L’amore è lontano, Giovanni, eppure il dolore della mancanza si determina solo in virtù di assenze in un paesaggio, in un panorama altrettanto caro, con stelle remote e luna oscurata. “Il profumo dell’oleandro/ il rumore delle onde/…tutto infierisce/ e ferisce”: soffro mentre parlo e ascolto la tristezza in me e nel mondo circostante in una sorta di procedimento rovesciato. Non è osservando gli oggetti e le immagini vicine che scorgo e ricostruisco ricordi e rimpianti; piuttosto, è la storia naturale delle cose e la sua dinamica a travolgere, a infierire sui sentimenti (“come lama mi attraversa/porta via pezzi di carne/e di vita che corre via) in procinto di essere ogni volta inghiottiti in uno sconforto finale e totale, l’unico in grado di giustificarli.
giovedì 9 giugno 2011
Presentazione del libro " Guarda con i miei occhi "
Sabato 9 Luglio ore 17 presso la prestigiosa cornice del castel Sangallo in Nettuno presenterò il mio primo libro.
lunedì 2 maggio 2011
Dino Milita - caro amico
Raccontami adesso
dov’è l’orizzonte
dove inizia e finisce
rosso il tramonto
che spruzzato di sangue
si tuffa nel mare,
e quali lontane
alte vette
ancora
vedranno
germogli di vita
e lalba fiorire.
Mostrami
l’immenso mondo dei sogni
il profondo abisso
dei tuoi mille pensieri
la tua anima ribelle
senza paura o confini.
Conducimi
a seguire il tuo sguardo perduto
mentre sorvoli felice tappeti di cirri
guardando dall’alto la terra sparire
Scala di nuovo le pareti del sole
per perderti
Icaro
dove la luce comincia.
Raccontami adesso
che hai il sapore di eterno
e le ali d’incendio
hanno avvolto il tuo spirito,
dimmi che ancora
sorgerai dalle ceneri
che tornerai a volare
sui monti argentati
puntando la rotta
al di la della luna.
dov’è l’orizzonte
dove inizia e finisce
rosso il tramonto
che spruzzato di sangue
si tuffa nel mare,
e quali lontane
alte vette
ancora
vedranno
germogli di vita
e lalba fiorire.
Mostrami
l’immenso mondo dei sogni
il profondo abisso
dei tuoi mille pensieri
la tua anima ribelle
senza paura o confini.
Conducimi
a seguire il tuo sguardo perduto
mentre sorvoli felice tappeti di cirri
guardando dall’alto la terra sparire
Scala di nuovo le pareti del sole
per perderti
Icaro
dove la luce comincia.
Raccontami adesso
che hai il sapore di eterno
e le ali d’incendio
hanno avvolto il tuo spirito,
dimmi che ancora
sorgerai dalle ceneri
che tornerai a volare
sui monti argentati
puntando la rotta
al di la della luna.
domenica 24 aprile 2011
Ti ho dimenticato
Anche quest'anno
come ormai da tempo
ti ho dimenticato.
Lasciandoti assopito
nella polvere dei giorni
nella durezza
di un cuore di pietra.
Ho aspettato
di trovare la forza
di provare
ancora una volta
quell'amore
che forte sentivo
che ha condotto i miei passi
incontro alle tue braccia.
Hai spalancato per me
le porte della vita
ed io
me le sono chiuse alle spalle
senza più voltarmi
senza più cercarti.
Anche quest'anno
non ho preso la mano che mi hai teso
e sei tornato nella polvere
in quel lenzuolo bianco
vuoto sul sepolcro.
come ormai da tempo
ti ho dimenticato.
Lasciandoti assopito
nella polvere dei giorni
nella durezza
di un cuore di pietra.
Ho aspettato
di trovare la forza
di provare
ancora una volta
quell'amore
che forte sentivo
che ha condotto i miei passi
incontro alle tue braccia.
Hai spalancato per me
le porte della vita
ed io
me le sono chiuse alle spalle
senza più voltarmi
senza più cercarti.
Anche quest'anno
non ho preso la mano che mi hai teso
e sei tornato nella polvere
in quel lenzuolo bianco
vuoto sul sepolcro.
venerdì 22 aprile 2011
Mi manchi
Mi manchi stasera
questa sera senza stelle
senza luna.
L'aria stantia del ricordo
si appiccica
come afa d'agosto
e tu mi manchi.
Scorrono veloci le lancette
il ticchettio martella la mia testa
e non penso ad altro.
Le tiepide sere di primavera
il profumo dell'oleandro
il rumore delle onde
che arriva fino qua
tutto infierisce
e ferisce
come lama mi attraversa
porta via pezzi di carne
e di vita che corre via
lontano da me
lontano da te
che non ci sei più
che no ti sento più
e che stasera
come ogni sera
mi manchi.
questa sera senza stelle
senza luna.
L'aria stantia del ricordo
si appiccica
come afa d'agosto
e tu mi manchi.
Scorrono veloci le lancette
il ticchettio martella la mia testa
e non penso ad altro.
Le tiepide sere di primavera
il profumo dell'oleandro
il rumore delle onde
che arriva fino qua
tutto infierisce
e ferisce
come lama mi attraversa
porta via pezzi di carne
e di vita che corre via
lontano da me
lontano da te
che non ci sei più
che no ti sento più
e che stasera
come ogni sera
mi manchi.
sabato 16 aprile 2011
Senza io
Impersonale
astratto
una calza sul volto
svela le forme
ma cela i lineamenti.
Una vetrofania
sbiadida dal tempo
un vecchio acquarello
le cui linee
hanno avvolto la tela
confondendosi
in una macchia di colori.
Città fantasma
spazzata dal vento
e bruciata dal sole.
Sei tu..
che non osi
cavalcare le onde
ma ti lasci
trasportare dalla corrente.
Come una bandiera
segui il vento
un guscio di noce
alla deriva
in uno stagno.
Sei tu
che non osi
guardarti allo specchio
per non sapere
chi sei.
Sei tu
solamente tizio
per sempre caio
eternamente sempronio.
lunedì 4 aprile 2011
Parole amiche
Come note sparse
risuonano confuse
perdendosi nell'aria,
macchie indistinte
sulle nere linee
di uno spartito.
Come un cantore
cerco da secoli
di catturarne l'essenza
di carpirne i segreti,
spesso mi sono amiche
a volte le combatto
fuggendole
maledicendone la vitalità.
Ma poi
in un istante
un batter di ciglia
si fondono
completando
una magnifica sinfonia
degna dei più grandi eroi
marce trionfali
inni vittoriosi.
Suonano adesso
colme di significato
lasciando
dopo l'amarezza del combattimento
un gusto dolce di miele
il riflesso caldo dell'ambra.
Parole amiche mie
giocate con me ancora
ché io possa
novello scultore
scolpirvi nell'anima.
risuonano confuse
perdendosi nell'aria,
macchie indistinte
sulle nere linee
di uno spartito.
Come un cantore
cerco da secoli
di catturarne l'essenza
di carpirne i segreti,
spesso mi sono amiche
a volte le combatto
fuggendole
maledicendone la vitalità.
Ma poi
in un istante
un batter di ciglia
si fondono
completando
una magnifica sinfonia
degna dei più grandi eroi
marce trionfali
inni vittoriosi.
Suonano adesso
colme di significato
lasciando
dopo l'amarezza del combattimento
un gusto dolce di miele
il riflesso caldo dell'ambra.
Parole amiche mie
giocate con me ancora
ché io possa
novello scultore
scolpirvi nell'anima.
giovedì 31 marzo 2011
Guarda con i miei occhi
Biografia
Giovanni Gentile è nato a Nettuno il 29 Aprile del 1965, dove vive con la moglie e i suoi due figli. È un dipendente commerciale e la sua passione più grande è la famiglia, proprio quando perse suo padre nel 1999 diventava padre lui, e diede a suo figlio lo stesso nome del Padre Alberto.
Nelle sue poesie denuda la sua anima in versi semplici ma molto profondi, quell’attaccamento ai valori più veri che la vita possiede intrecciano il suo donarsi in versi.
La poetica di Giovanni traccia il sentiero della vita, percorrendo le strade del vissuto con un’intensità di animo che investe il lettore nella più acuta forma di sentimento.
Un quotidiano che Giovanni sgrana come chicchi di grano nella più significativa visione, travasando quel sentire d’uomo nella parola più semplice ed efficace.
Nella sua poetica possiamo assistere alla veridicità dei sentimenti, quel suo attaccamento ai valori che segnano un legame forte con le sue radici, quel gesto innato d’osservare e riflettere sugli eventi, essendone partecipe come uomo e intarsiare questo bagaglio emozionale fino a partorire poesia, cucita ai fili dell’esistere con profonde riflessioni sociali, permettendo a chi si sofferma a leggere i suoi versi partecipazione e meditazione.
Giovanni ha conseguito i seguenti riconoscimenti per le sue opere letterarie:
“me raccontava mi padre” prima classificata III .premio laurentum on line 2009 sezione vernacolo
“Presenza” terza classificata III .premio laurentum on line 2009 sezione italiano;
“11 anni” terza classificata concorso internazionale Pantarei 2010;
“Volevo andare” finalista premio Vivarium; menzione d’onore
“Vorrei onda rinascere” finalista premiata concorso speciale donna 2010;
“Amici” finalista premiata concorso Speciale Infanzia 2010
Giovanni Gentile è nato a Nettuno il 29 Aprile del 1965, dove vive con la moglie e i suoi due figli. È un dipendente commerciale e la sua passione più grande è la famiglia, proprio quando perse suo padre nel 1999 diventava padre lui, e diede a suo figlio lo stesso nome del Padre Alberto.
Nelle sue poesie denuda la sua anima in versi semplici ma molto profondi, quell’attaccamento ai valori più veri che la vita possiede intrecciano il suo donarsi in versi.
La poetica di Giovanni traccia il sentiero della vita, percorrendo le strade del vissuto con un’intensità di animo che investe il lettore nella più acuta forma di sentimento.
Un quotidiano che Giovanni sgrana come chicchi di grano nella più significativa visione, travasando quel sentire d’uomo nella parola più semplice ed efficace.
Nella sua poetica possiamo assistere alla veridicità dei sentimenti, quel suo attaccamento ai valori che segnano un legame forte con le sue radici, quel gesto innato d’osservare e riflettere sugli eventi, essendone partecipe come uomo e intarsiare questo bagaglio emozionale fino a partorire poesia, cucita ai fili dell’esistere con profonde riflessioni sociali, permettendo a chi si sofferma a leggere i suoi versi partecipazione e meditazione.
Giovanni ha conseguito i seguenti riconoscimenti per le sue opere letterarie:
“me raccontava mi padre” prima classificata III .premio laurentum on line 2009 sezione vernacolo
“Presenza” terza classificata III .premio laurentum on line 2009 sezione italiano;
“11 anni” terza classificata concorso internazionale Pantarei 2010;
“Volevo andare” finalista premio Vivarium; menzione d’onore
“Vorrei onda rinascere” finalista premiata concorso speciale donna 2010;
“Amici” finalista premiata concorso Speciale Infanzia 2010
Unità d'Italia
Ciò 'n amico
che se se magna
solo pane e mortadella
anzi no, la mortadella
manco se la po' permette
come er pane quello fresco
callo callo
e profumato
ma lo pija
ar supermercato
quello che
cià già du' giorni
ch'è ormai come er caucciù
bono solo pe' le fionne.
Cià la mojie co' la panza
e ci vo' pure costanza
pe' nun avviasse 'n piazza
sotto braccio a 'na doppietta.
Pe' dì a 'sto ber paese
che festeggia puro l'anni
io lavoro
e so' onesto
ma so mesi quasi 'n anno
co' 'na scusa appresso all'altra
nun me danno manco 'n euro.
Mo pur'io
divento
profugo..
immigrato, clandestino
cosi forse er governo
me da' puro da campà.
che se se magna
solo pane e mortadella
anzi no, la mortadella
manco se la po' permette
come er pane quello fresco
callo callo
e profumato
ma lo pija
ar supermercato
quello che
cià già du' giorni
ch'è ormai come er caucciù
bono solo pe' le fionne.
Cià la mojie co' la panza
e ci vo' pure costanza
pe' nun avviasse 'n piazza
sotto braccio a 'na doppietta.
Pe' dì a 'sto ber paese
che festeggia puro l'anni
io lavoro
e so' onesto
ma so mesi quasi 'n anno
co' 'na scusa appresso all'altra
nun me danno manco 'n euro.
Mo pur'io
divento
profugo..
immigrato, clandestino
cosi forse er governo
me da' puro da campà.
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