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venerdì 16 aprile 2010

Come può Lanima

Come, come si può
descrivere l'anima che ascolta una struggente musica
come una lacrima che scivola piano sulle guance
calda di passione
ma come un lago salato senza vita.
Come, come si può
guardare negli occhi di un bambino
e leggerne l'immensita dell'amore
di piccoli giochi dimenticati da tempo.
Come, come si può
affacciarsi sul dirupo
e non provare a spiccare il volo
nell'incoscenza della fantasia.
Come si può
lasciarsi trasportare
dal suono dolce di un violino
che porta lo spirito lontano
a solcare oceani che solo gli dei conoscono
e che io misero mortale mai raggiungerò
restando legato per sempre
alla terra.
Come si può,
solo farsi consolare,cullare
nel mare calmo che la mia anima
ora e sempre vorrà.
Come ,come si può.

martedì 6 aprile 2010

Falco assassino

Assordante il rumore delle pale
l'elicottero alto sorvola macerie,
distruzione di anni di odio.
Nella cuffia il fruscio di voci lontane,
ordini, coordinate, obiettivi.
Pattuglia il falco
puntando le prede.
Ecco!! in basso si vede
un gruppo di gente,
sembrano tante formiche.
Si avventa all'attacco
senza pietà, senza pensare, senza guardare.
Ha fiutato l'odore,
che sapeva di morte.
Improvviso è l'attacco non c'è scampo per loro
d'improvviso falciati senza rendersi conto.
Aiutateci!! gridano
ci stanno sparando!!
Non sanno perché il falco è su loro.
Non sono le prede, non sono il nemico
volevano solo
scattare una foto.

mercoledì 31 marzo 2010

11 Anni

Ciavevo 11 anni

quanno er Padreterno se prennette nonna

ero 'n regazzino che nun capiva

perché se piava a chi volevi bene.

Piagnevo sconzolato ner vedè

mì nonno che diceva solamente
“ c'aggia fà c'aggia fà,”

e le lacrime je scorevano come 'n fiume.

So' passati 11 anni

da quanno er Padreterno

s'è portato via mì padre,

a l'improvviso come nonna

jè scoppiato er còre 'n petto.

Nun capivo perché

le persone che ami se ne vanno tutte quante.

Cià quasi 11 anni

mì fijo che de mì padre porta er nome

lo vedo cresce bene

er Padreterno me l' ha dato

sano libbero e 'nteliggente,

'gnorante come er nonno

possino ammazzallo...

però ne vado fiero

sta a diventà 'n ometto.

È bello ricordà mì nonna e mì padre,

ma 'sta vita va avanti

tocca aricomincià.

sabato 27 marzo 2010

Domani

Il domani,
il domani di un momento
vissuto tanto intensamente
da sembrare eterno.
Il domani di chi sempre spera
che la vita cambi
che il cuore non esploda
in miliardi di gocce sanguinanti.
Ma quanta fatica vivere,
affrontare il peso
e di cosa, e per cosa?
Solo il peso dei nostri pensieri...
poi tutto diventa leggero
e voli..
ti libri come una farfalla
trasportata dal vento delle emozioni
che inondano l'anima
come lava incandescente.
Si la passione prende il posto delle paure
la speranza sovrasta le incertezze,
e sei libero
libero di amare
libero di volare
libero di vivere, ti senti vivo.
Con l'incoscienza di un bambino
con la passione di un amante
con il coraggio di un eroe,
ti senti vivo.
Puoi gridare
ai quattro angoli del mondo
che tu ci sei,
immensamente ami
eternamente vivi.

mercoledì 17 marzo 2010

Preghiera

Tu sai che ti credo,
anche se non Ti parlo più
anche se non chiedo più il tuo conforto
e spesso ti maledico.
Tu sai che ti credo,
e so quanto mi ami
quanto mi conosci nel profondo
e la mia vita per te non ha segreti.
Tu sai che ti credo,
ti sei preso mio padre
ma in abito bianco l'ho sognato
seduto accanto a me
lo hai mandato a proteggermi.
Tu sai che ti credo,
sai quando ho bisogno della frusta
e quando invece mi basta una carezza
quando sempre cammini accanto a me.
Tu sai che ti credo,
non chiedo mai perdono
ma tu questo lo sai
e non me lo rimproveri
mi apri invece gli occhi padre premuroso.
Tu sai che ti credo,
e io purtroppo dimentico
dei tuoi mille doni
adesso guardo a te affranto e sconsolato.
Tu sai che ti credo,
sei ancora qua con me
a condurmi per mano
sicuro come sempre che sono figlio tuo.

giovedì 11 marzo 2010

Ira

Rode dentro, devasta l'anima
volano i pensieri
plumbei come il cielo più nero
gelidi come palle di grandine,
ingarbugliati in un intreccio di rovi
sanguinanti di mille e mille ferite.
È perso lo sguardo verso l'orizzonte
scruta lontano senza guardare
senza vedere un immobile tramonto
e le sue lingue di fuoco
che si spengono col buio.
Si affollano i sentimenti,
combattono, senza trovare quiete
in un turbinio di tempeste
che potenti scaricano a terra
le spade infuocate di Zeus,
folgorando ciò che rimane di un briciolo di umanità.
È furente l'ira
che non da pace, che consuma,
disperde ai quattro venti lo spirito indifeso
che oramai stanco
si lascia andare alla morte.
Una morte senza speranza
senza resurrezione.
Solamente l'odio imperversa
lasciando inerme
il corpo senza vita.

venerdì 5 marzo 2010

A.r. Mastrangelo Tornare a volare

A.r. Mastrangelo Tornare a volare
Annarita Mastrangelo (Logos III EDIZIONE( Pubblicata LAB -A.A.V.V. - Giulio Perrone Editore-ISBN978-88-6316-025-3
Come una barbona sul ciglio di una strada
frastornata e barcollante
vagavo domandandomi perché.
I segni sul mio corpo
per sempre indelebili.
Soffoco!
Non piango!
Nessuno ha voluto ascoltare ...e vedere.
Crudele gioco dell’omertà.
Violenza su violenza.
Pensavo fossi un angelo bianco,
bianco solo il tuo camice e un giuramento calpestato,
come una foglia morta al vento.
Nessun giudice
potrà rendere giustizia per ciò che sempre scalfito
rimarrà nella mia mente.
Una lacrima di cristallo sul mio volto,
un brivido freddo attraversa il mio corpo!
Ora urlo forte!
Il silenzio uccide ancor di più.
Vendetta è fatta.
Sono tornata a volare

giovedì 25 febbraio 2010

Grida

E si avvia il tramonto,
con le sue lingue di fuoco
ricordando agli spiriti
che anche la luce e i suoi mille colori
ha un inizio e una fine,
incontro alla gelida notte
fredda come la morte
buia come la pece.
Senza la luna a dar vita alle ombre
senza stelle alte nel cielo ad indicare il cammino.


Grida,
tirando fuori dal petto
tutta l'aria che brucia i polmoni.
Grida,
con tutta la disperazione
che la notte più nera
sa solo accentuare.
Un grido che non ha eco,
si perde nel silenzio profondo,
nella immensità del tempo passato e futuro
nell'atrocità del presente.


Grida,
l'anima violata, stuprata devastata,
rimane solo il ricordo
di quell'ultimo tramonto
senza più alba senza più vita.
Rimane solo il ricordo
di bimbo che crede agli eroi
di donna e il suo principe azzurro,
grida, e ad ascoltare la voce
rimane solo la notte con gli orchi e le streghe.

venerdì 19 febbraio 2010

Stavamo mejo

Stavamo mejo quanno stavavo peggio:
ma ve ricordate?
Quanno ce voleva tanto poco pe' sta bene,
quanno co niente se divertivamo,
du fette de bruschetta,
du pommidori
'na forchettata de cicoria
e la giornata passava allegra.
Quanno tornavi la sera da lavorà
li tu fij t'abbracciaveno contenti
voleveno giocà a sordatini,
je facevi er fucile co' l'elastici e le mollette,
je compravi 'na trottola e je pareva de vede l'oro.
Mo è tutto cambiato:
vonno er gioco novo,
er computer d'urtima generazione
er motorino rosa come quello dell'amica,
e nun je basta..
manco fossi rokkefeller...
E poi?
Ndo sta annà st'italia nostra,
li governi se passeno la palla
e 'ntanto li cinesi se fanno ricchi,
brava gente pe' carità.
Ma a noi manco più la bruschetta co 'no spicchio d'ajio
ce sta a rimané.
Piavi du mioni de lire e eri 'n signore
pij 1500 euri e sei 'n poraccio.
Se stava mejo quanno se stava peggio.
Li proverbi nun sbajeno mai.

domenica 14 febbraio 2010

Oceano


Scivolo
flessuoso e leggero
come un prezioso
drappo di seta,
accarezzo , vellutata
morbida come farina
la bianca sabbia del mare.
Da l'abisso riemergo
per dare al mondo
uno sguardo,
per sentire il profumo
di brezza marina
per riempirmi le nari
di tanta preziosa vita.
Ma subito
torno al mio mondo
immediato riconquisto l'abisso
e in oceano mi trasformo,
mi fondo col mare
ritorno all'origine
ritrovo quei luoghi
che hanno visto la vita
che dal nulla
han creato il suono del mondo.

mercoledì 10 febbraio 2010

Volevo andare


Sono andata via,
lo volevo fare in punta di piedi
e invece tanto clamore si è alzato
le mie lacrime sparse al vento.


Volevo andare,
non potevo disturbare oltre
non potevo imprigionare chi amo
chi la propria vita ha speso per me.


Sono andata via,
il cielo si è spalancato
pioggia di emozioni
uragano di ricordi.


Chi ha combattuto per me?
Lasciate che il suo amore
colmi le giornate
lasciate al suo dolore il posto che compete.

sabato 6 febbraio 2010

Raccontare

Raccontare


Voglia di scrivere, di raccontare..
cosa gli occhi ammirano e il cuore trasforma.
Raccontarmi: quante emozioni..
tanti sogni,
molti.. disillusi.
Se potessi, se sapessi dipingere
di mille colori le mie mani imbratterò.
Se solo io potessi volare
quanti luoghi sconosciuti visiterei,
quante volte nuovo Icaro al sole punterò.
Vedrei le mie ali sciogliersi
ma su una morbida nube mi adagerò.
Se potesse il mio spirito
circondare il creato
quante lacrime asciugherei..
una carezza un mio dono ha chi bisognoso darò.
Voglio scrivere, raccontare
perché niente è perduto,
anche in fondo all'inferno c'è una stella che brilla.

Mondo solo

E il mondo va da solo
senza più un dio ad indicargli la strada,
sbandato senza una meta
affacciato su l'orlo del baratro.
Un arma in mano ad una scimmia
la nostra morale senza coscienza.
Bimbi violati,
carne al macello madri e sorelle
schiave di un secolo senza pietà.
Se solo la terra potesse parlare,
se solo il vento trasportasse il dolore
piangerebbero i figli nostri,
proiettati al futuro con mani di sangue.
Se solo la terra potesse gridare,
direbbe che dio ha lasciato il suo figlio.
Non c'è più la croce
a ripararci dal sole
bruciamo in eterno l'abbiamo abbattuta.

domenica 31 gennaio 2010

Insieme per la vita

Piove
ogni goccia si mescola alle lacrime portandole via.
Mi dico rincuorandomi, “ dopo splenderà il sole”.
Si spenderà il sole e ancora vivrò,
ancora il cielo si aprirà agli occhi
spalancando la speranza,
mostrando tutto il suo turchese splendore.
Soffia il vento adesso
sussurra piano al mio cuore parole d'amore,
parole che mi parlano di te,
di te che ho scelto per la mia vita,
che raccontano le scelte fatte insieme a te.
Gioie che insieme abbiamo condiviso
sofferenze che mai intaccheranno il nostro cammino.
“ dopo splenderà il sole” e ci troveremo
ancora, sempre, accanto per la vita
questa splendida vita
che percorriamo nsieme.

Vorrei onda rinascere

Un po' di umiltà,
un po' di rispetto,
vorrei per me comprensione.


Mi prendi mi usi
del mio cuore ne fai poltiglia
gelida mano devasti il mio spirito.


Vorrei rinascere,
rinascere ancora
un onda del mare vorrei diventare.


Sulle rocce infrangermi
sulla riva spumeggiare,
sollevar le maree tutto il male spazzare.


Come onda rinascere
per nasconder le lacrime
che l'oceano accoglie di chi crede di amare.


Tu mi prendi mi usi
e mi getti nel fuoco
ma io onda rinata con potenza spegnerò.

mercoledì 27 gennaio 2010

Dolore del ricordo

Dolore del ricordo.


Legato ad un palo insieme al mio compagno,
per fame abbiam rubato un piatto di minestra.
Poco più che bambini
ma col dolore negli occhi.


I nostri carcerieri torturano le menti
fanno scempio di noi ridendo a crepapelle.
Avevamo fame , volevamo mangiare,
ma ci troviamo ora con la morte nel cuore.


Si divertono loro, i nostri aguzzini
con piatti di minestra gettata ai nostri piedi.
Si divertono loro i nostri aguzzini
e in noi si chiude il cielo tremanti di terrore.


Si chiama Beniamino, il mio povero compagno
e con lui si accaniscono come fosse scarafaggio.
Si chiama Beniamino è stato circonciso,
ma io non ci pensavo, per me è solo amico.


Si divertono loro, i nostri aguzzini
ed ora fanno un gioco portando la minestra.
È acqua e un po' di ceci che bolle sopra al fuoco
e loro con l'imbuto la danno a Beniamino.


Si chiamava Beniamino il mio povero compagno
era solo un ragazzo che aveva tanta fame.

Come canna al vento

Come una canna al vento.


Come canna al vento, piegata,
senza più forza per ribellarsi,
ma in balia della natura,
che a volte capricciosa, sconquassa l'esistenza.
Come una canna al vento
non so più resistere.
Cerco di raddrizzarmi, ma egli è forte
e ad ogni mio sforzo soffia più potente.
Vorrei spezzarmi, adagiarmi a terra
cosi che il vento non possa più tormentarmi.
Distesa infine e in pace
non pensar più alle mie pene.
Come canna al vento, piegata, senza forza
lasciarmi sradicare per non soffrire più
per non sentir dolore.

domenica 10 gennaio 2010

Tesoro

Per secoli ti ho cercata
ai quattro angoli del mondo
nei meandri del tempo.

Pellegrino errante
sperando ti trovarti
ogni foglia ho sollevato.

Ogni goccia ho asciugato
ogni sasso ho spostato
una pietra preziosa cercavo per me.

Ho camminato senza sosta
navigato senza meta
ho scalato alti monti in cerca del mio cuore.

La burrasca mi ha travolto
la tempesta mi ha piegato
ma fiero ho continuato ritrovando il mio cammino.

Un faticoso e lungo viaggio
per cercare il mio tesoro
e alla fine del cammino brilla intenso accanto a me.

giovedì 7 gennaio 2010

Come mi sento stasera

Come mi sento stasera?
Sballottato da un pensiero ad un altro,
tanta è la malinconia.
Come mi sento stasera?
Mi vien voglia di andare lontano,
cercare quelle bianche spiagge dove la sabbia che sembra borotalco
ti accarezza dolcemente la pelle.
Come mi sento stasera?
Ho voglia di fuggire,
non pensare più a niente,
non cercare più niente,
niente per cui lottare.
Stanco e abbattuto mi ritrovo stasera,
non c'è paradiso che tenga ne speranza che riesca a farmi gioire.
Come mi sento stasera?
Come vuoi che mi senta, tutto passa e domani ricomincerà

Notte e Luce

La notte, complice di segreti nascosti,
celati ad occhi indiscreti
come tesori racchiusi in vecchi forzieri
sepolti in spiagge lontane.
Intimamente sussurrati
voci nascoste nel vento.


L'alba tutto risveglia
portando via quei dolci segreti
come ombra spazzata dal sole
come la luce discioglie le tenebre
primo raggio di sole accecante.


Tutto diventa irreale
effimera realtà
effimere esistenze.
Fuggono alla luce gli amori
che nella notte sono trovati..


Le vite si contorcono
in circensi acrobazie
fuggendo la luce che tutto mette a nudo.
Correndo incontro alla notte
nascondendo ancora segreti.


Tornerà il tramonto e poi ancora notte
torneranno i sogni
i complici pensieri .
Tornerà ancora notte
trovando che l'ascolta.

Temporale

Un temporale:
l'orizzonte già mostra
le grandi nubi nere.
L'odore della pioggia si sente nell'aria
il camino è acceso
pian piano sta scaldando la casa
una coperta sulle gambe un bicchiere di tè caldo,
lei è vicino a me.
Dorme serena a me abbracciata.
è sicura tranquilla protetta dall'amore.
Non teme il temporale non teme il gran vento
la pioggia non la bagna, il gelo non la spaventa.
Il suo cuore è caldo, arde d'amore,
non giungerà l'inverno, ci sarà sempre il sole.