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mercoledì 14 novembre 2012

Fuoco che danza


Fuoco che danza


Anni fa andavo spesso a cercare me stesso in luoghi dove potevo sentire forte la spiritualità.
Amavo i santuari Francescani che circondano la valle Reatina. Vivere alcuni giorni tra quelle colline mi faceva sentire in pace, in armonia con il mondo e con le persone.
Tutte le brutture, le preoccupazioni della vita quotidiana le vedevo sotto una prospettiva diversa, sicuramente la prospettiva giusta, e lasciavo scivolare di dosso quello che appesantiva la mia vita.
Nel romanzo “ Fuoco che danza “ di Anna Maria Funari il protagonista, un giovane e promettente avvocato nativo americano, viene messo di fronte a delle scelte che mettono in dubbio tutto ciò in cui aveva riposto le sue aspettative, ed è cosi che decide di tornare ai suoi luoghi di origine e cercare nella spiritualità e nelle tradizioni della sua gente, della sua famigia quello che credeva essere sopito da tempo.
Alte montagne, vallate incantevoli, albe e tramonti che lasciano a bocca aperta, ma soprattutto la sintonia con tutto quello che lo circonda fanno si che Shawnee Lee Jackson ritrovi se stesso e l'armonia con il grande spirito.
In questo piccolo romanzo, che amo definire un piccolo capolavoro, una perla rara, Anna Maria ci mette di fronte ad una realtà che non conosciamo, la realtà dei nativi americani.
Può sembrare a prima vista una realtà lontana da noi dal nostro modo di pensare di agire.
Ma come dicevo prima la ricerca della pace, di una spiritualità pulita priva di convenzioni è nel nostro Dna, non possiamo sentirci esclusi da tutto questo, qualsiasi credo professiamo.
Abbiamo dentro un “ Fuoco che danza” e che rischia di bruciare tutto diventando un incendio devastante se non sappiamo dominarlo, se non torniamo a domare i tizzoni che sono dentro di noi.



Giovanni Gentile

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